A Milano IZU, il miglior ristorante giapponese presente nella guida Michelin è assolutamente da provare
State cercando dove mangiare giapponese a Milano? Avete mai provato la cucina di IZU?
Questo ristorante giapponese nasce dall’intuizione della famiglia di Jin Yue Hu, il cui percorso inizia negli anni ’80 quando il papà di Jin arriva a Milano e inizia a fare esperienza nei locali di cucina asiatica della città, costruendosi una solida base nel mondo della ristorazione.
Jin lo raggiunge in Italia nel 1989 portando con sé entusiasmo, voglia di affiancarlo e di crescere, fino a quando nel 1993 la famiglia apre una piccola gastronomia in Corso Lodi, con una singola vetrina dedicata ai piatti da asporto. Da quella semplice realtà prende forma un progetto gastronomico destinato a diventare uno dei ristoranti giapponesi più apprezzati della città, trasformando il locale di famiglia in un punto di riferimento della cucina fusion.

Riconoscimenti: IZU entra nella Guida Michelin
Grazie alla qualità dei piatti, al nuovo design del locale e all’accoglienza impeccabile, IZU — simbolo della ristorazione giapponese a Milano — è stato inserito nella Guida Michelin 2025, un traguardo che conferma il valore del progetto e della sua identità, un riconoscimento per premiare autenticità, creatività e qualità.
Un ristorante giapponese dal concept moderno
Dopo 30 anni di attività, IZU si presenta con un concept completamente rinnovato: un ambiente contemporaneo che valorizza materiali di pregio come il legno naturale americano e il marmo bianco di Carrara. Il soffitto con 1.250 punti luce sospesi dona un effetto scenografico unico, mentre le sale, di giuste dimensioni e con un’acustica perfetta, creano un’atmosfera armoniosa, ideale per trascorrere una serata piacevole e godere appieno di un’esperienza elegante ma informale.
Il locale può ospitare fino a 100 persone tra sala interna e déhor, risultando perfetto anche per eventi privati e aziendali e in grado di accogliere clienti nazionali e internazionali, ma anche clienti affezionati che hanno il piacere di passare da IZU anche soltanto per un saluto.

Servizio e accostamento vini: il valore aggiunto di IZU
Lo staff di IZU è riconosciuto per la sua professionalità e per l’approccio friendly, caratteristiche che rendono ogni pranzo o cena un’esperienza piacevole e memorabile.
Jin Yue Hu attribuisce grande importanza all’aspetto umano della brigata, credendo che un team che lavora in armonia contribuisca in modo decisivo alla qualità del servizio e dei piatti, aspetto che si riflette anche nel servizio verso i clienti.
La cucina del ristorante rappresenta un incontro armonico tra tradizione giapponese e influenze internazionali: ogni preparazione è equilibrata, curata nei dettagli e realizzata con materie prime di altissimo livello. A completare l’esperienza gastronomica, il sommelier guida gli ospiti negli abbinamenti ideali, esaltando aromi e consistenze.
La cantina, elegante e ricercata, propone una selezione di vini italiani e internazionali, champagne, bollicine, sakè e whisky giapponesi, oltre a distillati, gin e birre artigianali. Sebbene i vini rimangano protagonisti, ogni scelta è pensata per accompagnare al meglio i piatti e valorizzare il percorso culinario degli ospiti.
Cosa si mangia in questo ristorante giapponese?
La filosofia dello chef rappresenta una cucina giapponese fusion, moderna, creativa e attenta all’equilibrio dei sapori.
Il menu di IZU propone un mix di grandi classici e nuove creazioni stagionali, dove l’attenzione alla freschezza e alla qualità degli ingredienti permette allo chef di innovare senza perdere il legame con la tradizione giapponese.
Una contaminazione studiata e consapevole, non fine a sé stessa perché, come mi spiega Jin, oggi nella ristorazione c’è troppa confusione e in molti locali manca un vero filo conduttore.
IZU non segue le mode ma resta fedele alla filosofia nipponica esaltando la materia prima, una materia prima che viene selezionata accuratamente presso fornitori fidati direttamente da Jin.
Per darvi un’idea vi racconto i piatti giapponesi che ho degustato e che più mi hanno colpita.
Per aprire la cena, arriva un amuse-bouche che conquista subito: un pane giapponese tostato con salmone e salsa miso, affiancato da quattro tipi di alghe impreziosite da perle di riso soffiato. Un boccone sorprendente e capace di far intuire fin da subito che la cena avrebbe raggiunto un livello davvero notevole.
Il viaggio prosegue con una Ceviche Peruviana rivisitata in chiave orientale: tre tipologie di pesce — ricciola, branzino e berice rosso — si incontrano in una salsa ají amarillo arricchita da olio al coriandolo e dalla dolce croccantezza della cipolla di Tropea. Un piatto perfettamente bilanciato che mi ha conquistata per la sua originalità.
Si passa poi ai Nigiri, un inno alla purezza del pesce: calamaro, gambero rosso con caviale, orata, salmone e tonno. Qui la semplicità diventa virtù, perché ogni assaggio esalta la qualità impeccabile della materia prima.

Tra i piatti che più mi hanno conquistato c’è la Scarpetta, una tartare di tonno rosso preparata con tre diverse parti del pesce, lavorate con grande cura e accostata ad una salsa karashi dello chef che aggiunge un tocco deciso ma armonioso, mentre le chips di alga nori croccante hanno dato una piacevole nota di consistenza. Per me un vero capolavoro.
Deliziosi anche gli uramaki con avocado e salmone, resi ancora più interessanti dall’inattesa presenza dell’aceto balsamico di Modena: un dettaglio che introduce un tocco italiano in un piatto decisamente fusion, ben equilibrato tra cremosità e croccantezza che porta la firma dello chef.

I noodle freschi fatti a mano con gamberi e salsa di soia meritano un’attenzione speciale. Ogni forchettata racconta la cura artigianale della pasta, con una texture perfetta e una freschezza che rende il piatto irresistibile.
A chiudere, il merluzzo nero dell’Alaska, marinato per 48 ore e servito con fiori di zucca in tempura leggeri e croccanti. Un piatto avvolgente, morbido e profumato che dimostra, ancora una volta, l’attenzione maniacale per tecnica e materia prima.

E dulcis in fundo i dessert.
Pasta di mandorle con pere speziale e cioccolato bianco insieme al sospiro noir li posso descrivere con una sola parola: speciali!
In conclusione, il giudizio di Cucina & Svago su questo ristorante giapponese meneghino è senza dubbio positivo: vi consiglio di provarlo, e uscendo vi accorgerete subito che vorrete già tornare.
IZU MILANO
Corso Lodi 27 – Milano
lunedì: chiuso
Martedì-domenica 12.00-14.30 | 19.00-23.30
Prenotazioni: 0259900221
Delivery e Take Away: 334 9166088